Il Premio Strega

Come ogni anno, questo è il momento in cui si inizia a parlare dei possibili finalisti del Premio Strega. Scopriamo quando è nato questo premio e cosa ci riserverà l’edizione 2023!

Da più di settant’anni, il Premio Strega è un po’ un barometro della vita culturale e letteraria italiana; istituito nel Dopoguerra, è oggi uno dei riconoscimenti più ambiti, per questioni di prestigio letterario ma anche di successo editoriale. I vincitori che si sono succeduti negli anni sono spesso entrati nella storia della letteratura italiana, e, nonostante le polemiche che a volte suscita, resta una manifestazione specchio della vivacità culturale italiana. Come è nato e cosa sappiamo delle proposte di quest’anno?

Quando è nato il Premio Strega?

Il Premio Strega è nato nel 1947, per volontà di Maria Bellonci, scrittrice e giornalista, e Guido Alberti, amico di Maria e di suo marito Goffredo Bellonci, e frequentatore del loro salotto letterario a Roma. È proprio da questo nucleo di “amici della domenica” (così si chiamerà poi l’organo che propone i titoli e partecipa alla scelta del vincitore) che nasce il premio letterario.

Il nome è dovuto a quello che oggi definiremmo sponsor della manifestazione, ovvero l’industria Liquore Strega, della quale era co-proprietario Ugo Alberti, padre di Guido; in seguito anche quest’ultimo lavorerà nell’azienda.

Negli anni il prestigio e il peso culturale del premio sono andati crescendo e oggi al Premio Strega, assegnato a opere di narrativa, si sono affiancati:

  • il Premio Strega Europeo, istituito nel 2014 con lo scopo di promuovere voci originali di autori europei tradotti e pubblicati in italiano; il premio è infatti assegnato non solo all’autore (3000€), ma anche al traduttore (1500€)
  • il Premio Strega Giovani, istituito anche questo nel 2014: è assegnato al libro, scelto fra la dozzina dei “semifinalisti”, preferito da una giuria di più di cinquecento ragazzi e ragazze delle scuole superiori; nel 2022 è stato vinto da Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi), mentre nel 2017 per la prima (e per ora unica volta) la giuria di ragazze e ragazzi è stata concorde con quella del Premio Strega, con la vittoria de Le otto montagne di Paolo Cognetti
  • il Premio Strega Ragazze e Ragazzi, istituito nel 2016 per le opere dedicate a questa fascia di età pubblicate in Italia, comprese quindi traduzioni di autori esteri. La giuria è composta da circa duemila ragazzi e ragazze fra i sei e i tredici anni e da gruppi di lettura delle biblioteche; il premio si articola in varie categorie:
    • 6+, libri 6-7 anni
    • 8+, libri 8-10 anni
    • 11+, libri 11-13 anni
    • libro d’esordio, dal 2021
    • narrazione per immagini (albi illustrati, fumetti, graphic novel…), dal 2022
  • il Premio Strega Poesia: verrà assegnato per la prima volta nel 2023; i cinque finalisti selezionati da un comitato scientifico verranno annunciati a maggio e il vincitore a ottobre

L’intento dei coniugi Bellonci e degli amici della domenica era quello di reagire alle difficoltà della guerra (gli incontri si tenevano già dal 1944, infatti) e di proporre poi un’alternativa alla povertà culturale del Dopoguerra, e ancora oggi il Premio Strega anima e rinvigorisce il dibattito culturale.

Come funziona il Premio Strega?

Il Premio Strega, a differenza dei concorsi letterari, non funziona in base alle iscrizioni volontarie, ma sulle proposte di un organo specifico, chiamato “Amici della domenica” in onore del gruppo che si riuniva a casa di Maria e Goffredo Bellonci. Oggi ne fanno parte più di quattrocento persone, afferenti a vario titolo al mondo della cultura (fra gli altri, anche molti ex vincitori del Premio stesso), donne e uomini in numero quasi paritario.

Ognuna di queste persone può proporre, con il consenso dell’autore, un titolo; il Comitato direttivo del Premio sceglierà poi i partecipanti (la cosiddetta “dozzina”, quest’anno verrà annunciata il 30 marzo), tenendo conto anche delle segnalazioni degli Amici della domenica.

In seguito vengono scelti i cinque finalisti, la cosiddetta “cinquina”; il primo fine settimana di luglio si tiene poi l’ultima votazione e la proclamazione del vincitore, al quale spetta un premio in denaro di 5000€.

Il numero dei finalisti può variare nel caso in cui nessuno dei libri della cinquina fosse edito da una casa editrice medio-piccola: si aggiunge quindi un sesto (e un settimo, in caso di ex aequo) titolo, il più votato fra quelli editi da case editrici medio-piccole.

La giuria è composta da rappresentanti di Istituzioni culturali e di promozione della lettura, da una selezione degli Amici della domenica, dal 2010 anche da lettori segnalati dalle librerie indipendenti.

Chi ha vinto il Premio Strega?

Spesso chi ha vinto il Premio Strega è entrato nella storia della letteratura italiana, come:

  • Cesare Pavese, (La luna e i falò, 1950)
  • Elsa Morante (prima donna vincitrice, con L’isola di Arturo nel 1957)
  • Natalia Ginzburg (Lessico famigliare, 1963)
  • Umberto Eco (Il nome della rosa, 1981).

Il primo vincitore, nel 1947, fu Ennio Flaiano, con Tempo di uccidere (Longanesi), seguito da nomi come quello di Alberto Moravia, ma anche: 

  • Giorgio Bassani (Cinque storie ferraresi, Einaudi, 1956)
  • Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo, Feltrinelli, 1959)
  • Paolo Volponi (La macchina mondiale, Garzanti, 1965)
  • Primo Levi (La chiave a stella, Einaudi, 1979).

E, in anni più recenti: 

  • Sebastiano Vassalli (La chimera, Einaudi, 1990)
  • Dacia Maraini (Buio, Rizzoli, 1999)
  • Margaret Mazzantini (Non ti muovere, Mondadori, 2002)
  • Paolo Giordano (La solitudine dei numeri primi, Mondadori, 2008)
  • Nicola Lagioia (La ferocia, Einaudi, 2015)
  • Paolo Cognetti (Le otto montagne, Einaudi, 2017)

Soprattutto negli ultimi anni, vincere il Premio Strega non ha però soltanto un riscontro a livello di prestigio, ma anche a livello di marketing; e se sembra inevitabile, vista la sempre maggiore influenza di quest’ultimo anche nell’editoria, in parte derivano da qui le polemiche che a volte si sono sollevate intorno al Premio.

Pochi anni fa, nel 2019, proprio il presidente della Fondazione Bellonci, Giovanni Solimine, aveva mosso critiche al livello delle proposte, lamentando un eccessivo ripiegamento su se stessi degli autori e troppe concessioni ai modelli americani, ai quali si aggiungerebbe un appiattimento della lingua, complici un generale abbassamento culturale e uno stile di editing molto invadente.

C’è però da dire, sulle orme di Moravia, che in Italia è assente una tradizione forte per il romanzo, a differenza di quello che può succedere per paesi come la Francia o la Russia; il romanzo resta quindi un ambito di relativa libertà da canoni e regole e può essere un’opportunità di dare spazio a voci che altrimenti non verrebbero ascoltate, come è stato per l’ingresso nella cinquina, per la prima volta sestina, finale di Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango Libri) nel 2020.

Fra le critiche più spesso mosse al Premio, troviamo poi quella riguardo la stragrande maggioranza di libri vincitori editi dai due gruppi Mondadori e Rcs, soprattutto nel decennio dal 2005 al 2015; altro aspetto da considerare è l’esiguità di presenze femminili fra le autrici dei libri proposti e vincitori, ma anche nei vari organi (Comitato, Giuria, Amici della domenica…): basti pensare che su 76 vincitori (quest’anno sarà la 77a edizione), solo undici sono donne. Questo dato rispecchia in realtà la scarsa presenza femminile anche nella storia della letteratura italiana, e non perché le donne non scrivessero.

Aspettando il Premio Strega 2023

Il prossimo 30 marzo verranno annunciati i 12 titoli e autori e autrici partecipanti al Premio Strega 2023; la “strega”, cioè l’immagine che rappresenta quest’anno il Premio, è dell’artista Elisa Seitzinger, autrice anche di alcune copertine, come quella di Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza di Maura Gancitano (Einaudi, 2022) e Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango Libri, 2019).

Il prossimo 30 marzo verranno annunciati i 12 titoli e autori e autrici partecipanti al Premio Strega 2023; la “strega”, cioè l’immagine che rappresenta quest’anno il Premio, è dell’artista Elisa Seitzinger, autrice anche di alcune copertine, come quella di Specchio delle mie brame. La prigione della bellezza di Maura Gancitano (Einaudi, 2022) e Febbre di Jonathan Bazzi (Fandango Libri, 2019).

Quest’anno sono stati proposti più di ottanta libri, un record nella storia del Premio, e fra i titoli candidati troviamo:

  • Ferrovie del Messico, Gian Marco Griffi, Laurana Editore Milano, 2022, presentato da Alessandro Barbero
  • Forse un altro, Michele Zatta, arkadia, 2022, presentato da Nadia Terranova
  • La vita di chi resta, Matteo B. Bianchi, Mondadori, 2023, presentato da Paolo Cognetti
  • Menodramma, Maria Castellitto, Marsilio, 2023, presentato da Serena Vitale
  • Ragazze per bene, Olga Campofreda, NNEditore, 2023, presentato da Gaia Manzini
  • Totocælo, Sandro Gros-Pietro, Genesi, 2023, presentato da Corrado Calabrò
  • Le perfezioni, Vincenzo Latronico, Bompiani, 2022, presentato da Simonetta Sciandivasci

Avete letto qualcuno dei libri proposti per la dozzina del Premio Strega? O aspettate i titoli che parteciperanno all’edizione 2023 per trovare nuovi spunti per le vostre letture?

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