Il Premio Campiello

Esempio di un connubio sui generis fra imprenditoria e cultura, il Premio Campiello viene assegnato ogni anno a un’opera di narrativa italiana

Istituito negli anni Sessanta per volontà di Confindustria Veneto, il Premio Campiello è diventato uno dei più importanti riconoscimenti letterari in Italia. Fra poco più di un mese conosceremo i cinque finalisti, e, a settembre, il vincitore di quest’anno. Ma come funziona il Premio Campiello? E chi, vincendolo, ne ha fatto la storia?

Quando è nato il Premio Campiello?

Il Premio Campiello è nato nel 1962 per iniziativa di Confindustria Veneto, e nelle intenzioni avrebbe dovuto contribuire alla promozione culturale e letteraria italiana. La prima edizione del Premio Campiello si è svolta nel 1963 sull’isola di San Giorgio a Venezia, ma non è stata l’unica location di prestigio: il Teatro della Fenice e Palazzo Ducale hanno ospitato alcune edizioni successive.

Il nome stesso, “Campiello” fa riferimento al contesto veneto e, nello specifico, veneziano: il campiello è infatti una piccola piazza, un “piccolo campo”; un luogo di scambio per eccellenza. Il premio che viene dato al vincitore o alla vincitrice rappresenta proprio un pozzo, elemento caratteristico di molti campielli.

Oggi, grazie al Premio Campiello, l’industria e l’imprenditoria venete continuano a sostenere la cultura e a promuovere la lettura, anche attraverso l’istituzione di altri premi; se il Premio Campiello va alla narrativa in lingua italiana edita (per questo anno) dal 1° maggio 2022 al 30 aprile 2023, i cui autori siano viventi al momento in cui si riunisce il Comitato che selezionerà i finalisti, nel tempo si sono aggiunti:

  • Premio Campiello opera prima (2004), anche se, come ci dimostra I miei stupidi intenti di Bernardo Zannoni (vincitore del Premio Campiello 2022) non necessariamente chi è al proprio esordio letterario partecipa a questa particolare sezione del premio
  • Premio Fondazione Campiello (2010): attribuito dalla Fondazione (nata nel 1985 per gestire il premio stesso) a una personalità importante del panorama culturale italiano
  • Premio Campiello Giovani: nato nel 1994 a livello provinciale e regionale, dopo un paio d’anni è diventata anche questa una manifestazione nazionale; oggi è rivolto a racconti scritti da giovani fra i 15 e i 22 anni, e il premio consiste in un viaggio-studio all’estero
  • Premio Campiello Junior: istituito nel 2021 in collaborazione con la Fondazione Pirelli, viene assegnato a un’opera di narrativa per ragazzi, secondo le due categorie 7-10 anni e 11-14 anni

Come funziona il Premio Campiello?

Per partecipare al Premio Campiello è necessario che l’autore o l’editore proponga un libro pubblicato nel periodo di tempo di riferimento; entrano poi in gioco le due giurie:

  • la Giuria dei Letterati, una giuria tecnica che verrà presieduta anche quest’anno da Walter Veltroni (ricopre questo ruolo dal 2021), e che seleziona i cinque titoli finalisti fra i partecipanti
  • la Giuria dei Trecento lettori, una giuria popolare a cui ci si può autocandidare riempiendo l’apposito modulo sul sito del Premio. Autocandidarsi non significa però poter effettivamente partecipare: i criteri con cui questa è composta vogliono rispecchiare varie categorie sociali e professionali, oltre che tutte le regioni italiane; inoltre, i nomi dei trecento lettori rimangono segreti: saranno proprio loro a determinare quale sarà il vincitore fra i cinque finalisti selezionati dalla Giuria dei Letterati

Oltre alla riproduzione in argento del pozzo del Campo di San Trovaso, il vincitore riceve un premio in denaro.

Chi ha vinto il Premio Campiello?

Nel 2022 il Premio Campiello è tornato in una location storica, il Teatro della Fenice, a cui aveva dovuto rinunciare durante gli anni di pandemia: nel 2020 si era svolto en plein air in Piazza San Marco e nel 2021 all’Arsenale, e, come abbiamo accennato, l’anno scorso è stato assegnato all’esordiente Bernardo Zannoni. Il suo libro I miei stupidi intenti, edito da Sellerio, ha fatto poi molto parlare, fra sostenitori e detrattori.

Il Premio Campiello opera prima, invece, è andato a Francesca Valente con Altro nulla da segnalare, vincitore anche del Premio Calvino, rivolto proprio a scrittori esordienti.

Nel 2022, in occasione dei sessant’anni della manifestazione, è stato assegnato anche il “Campiello dei Campielli”, premiando il libro più significativo fra tutti i vincitori dal 1963 ad oggi: il titolo scelto è stato La tregua di Primo Levi, vincitore, non a caso, proprio della prima edizione del premio.

Fra i vincitori del Premio Campiello ci sono anche altri nomi diventati importanti e titoli di culto per la letteratura italiana, come:

  • Giorgio Bassani (L’airone, 1969)
  • Gesualdo Bufalino (Diceria dell’untore, 1981)
  • Antonio Tabucchi (Sostiene Pereira, 1994)
  • Sandro Veronesi (La forza del passato, 2000), vincitore per due volte anche del Premio Strega
  • Margaret Mazzantini (Venuto al mondo, 2009)
  • Michela Murgia (Accabadora, 2010)

Particolare e unico nella storia del Campiello il caso di Antonio Scurati e Pino Rovereda, vincitori nel 2005 a pari merito rispettivamente con Il sopravvissuto e Mandami a dire.

Aspettando il Premio Campiello 2023

Per conoscere il vincitore di quest’anno dobbiamo aspettare settembre, ma fra poco più di un mese sapremo i nomi dei cinque finalisti scelti dalla Giuria tecnica dei Letterati.

Diversamente dal Premio Strega, i titoli non devono essere proposti da personalità di spicco della cultura (gli Amici della domenica in quel caso), ma l’iscrizione al Premio Campiello è per così dire volontaria, da parte dell’autore o dell’editore. 

E voi, sapevate che il Premio Campiello è stato fondato dagli industriali veneti? Cosa ne pensate e cosa vi aspettate da questa prossima edizione?

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