Breve storia del segnalibro

Vi siete mai chiesti come mai i segnalibri sono diventati così importanti nella nostra vita? La storia di questo piccolo oggetto è più avvincente di quanto si possa immaginare!

Le origini del segnalibro

Tutto è cominciato nel lontano XV secolo, quando i libri erano ancora una rarità e i lettori dovevano fare i conti con la mancanza di segnalibri. Spesso si trovavano costretti a piegare le pagine o a utilizzare improbabili oggetti come foglie o fili d’erba per segnare il punto in cui avevano interrotto la lettura. 

Addirittura nel Medioevo c’era l’usanza di disegnare delle manine per tenere il segno… Insomma, non era esattamente il massimo della comodità! Ma fortunatamente, nel corso del tempo, qualcuno ha pensato bene di inventare un piccolo accessorio apposito per questo scopo. E così è nato il segnalibro, un gioiellino che ha rivoluzionato la vita di tutti i lettori.

La nascita del segnalibro

La data di nascita del segnalibro è indicata da più storici al 1584, anno in cui lo stampatore Christopher Barker presentò alla regina Elisabetta I d’Inghilterra un libro in cui aveva cucito all’interno un nastro di seta. 

In realtà il segnalibro risulta in uso molto prima della nascita della stampa. Si dice che i primi segnalibri siano nati nella Cina antica, dove venivano utilizzati fili di seta colorata per segnare le pagine dei testi sacri. 

Anche la storia dell’arte ci fornisce numerosi documenti in tal senso:

  • nel dipinto Madonna del cancelliere Rolin (1433-1434) di Jan van Eyck, conservata al Museo del Louvre, si vede appunto il cancelliere del duca di Borgogna Filippo il Buono che ha davanti a sé un libro dalle cui pagine sporge una sorta di bottone, che è evidentemente la punta di un segnalibro;
  • così pure nel San Gerolamo con un devoto dipinto da Piero della Francesca nel 1450, conservato nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia, il santo tiene sulle ginocchia un libro sacro sulle cui pagine si notano sottili strisce di stoffa.

I segnalibri come li conosciamo oggi

Nel Seicento il segnalibro entra sempre più nell’uso ma continua ad essere soltanto un nastro fissato alla rilegatura del volume. 

Bisogna aspettare il secolo XIX perché divenga autonomo (e quindi utilizzabile per più libri). A quel punto i segnalibri iniziarono ad essere realizzati con materiali pregiati, come l’avorio, e venivano decorati con pietre preziose e spesso regalati come doni preziosi.

Ma la vera rivoluzione avvenne con l’avvento della stampa di massa e la diffusione dei libri in formato tascabile. 

In Italia, in epoca Liberty, il segnalibro era spesso realizzato da celebri artisti dell’epoca, come ad esempio Alphonse Mucha. 

Col tempo i segnalibri diventarono anche un veicolo pubblicitario: celebre il caso della Perugina, che negli anni Trenta fece illustrare dal celebre Federico Seneca due eleganti segnalibri, i quali rimandavano a due episodi dei Promessi sposi dove il Manzoni faceva riferimento proprio all’utilizzo del segnalibro da parte di don Abbondio. 

Il primo segnalibro realizzato da Seneca ritraeva di spalle, in nero, lo stesso don Abbondio e questa ironica scritta a stampa: “…chiudeva il breviario, tenendovi dentro, per segno, l’indice della mano destra… perché non aveva il segnalibro della Perugina”; il secondo con una figura in bianco, sempre su fondo oro, e la scritta in alto in corsivo nero: “nunc et semper cioccolatini Perugina”.

Altra curiosità: nel Novecento Gabriele D’Annunzio amerà lasciar seccare, tra le pagine dei libri più letti e amati, dei segnalibri vegetali, come fiori e foglie.

Insomma, i segnalibri hanno subito numerose trasformazioni, diventando oggetti popolari, sempre più creativi e originali: si sono moltiplicati in forme e materiali diversi, permettendo ai lettori di esprimere la propria personalità anche attraverso questo piccolo accessorio. 

Oggi esistono segnalibri di ogni forma, dimensione e materiale, dalla classica striscia di carta alla divertente clip a forma di animale, e continuano ad essere un accessorio indispensabile per chiunque ami leggere. 

Quindi la prossima volta che prendete in mano un libro, ricordatevi di utilizzare un segnalibro e di apprezzare la bellezza e la storia di questo piccolo e prezioso oggetto! 

E se ne volete sapere di più, vi consigliamo di leggere Breve storia del segnalibro, un libretto scritto da Massimo Gatta, bibliotecario dell’Università degli studi del Molise e studioso di editoria, pubblicato dalla casa editrice Graphe.it, in cui l’autore racconta, in una cinquantina di pagine, le origini medievali del segnalibro e com’è cambiato fino a oggi.

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