Prologo: istruzioni per l'uso
Il prologo è la parte introduttiva di un testo e precede il corpo principale dell’opera. Serve a fornire al lettore delle informazioni preliminari che lo aiutano a comprendere meglio il contesto e la trama del libro, del film o della pièce teatrale che sta per leggere o guardare. Scopriamo insieme come usarlo correttamente!
Quando nasce il prologo?
Il termine “prologo” deriva dalle antiche tragedie e commedie greche e latine, nelle quali si riferiva al monologo o al dialogo che introduceva l’azione, e serviva a esporre l’antefatto o a illustrare il contenuto dell’opera.
Con il prologo si mostrava un accadimento che spesso era la scintilla che faceva esplodere l’azione narrata. La funzione del prologo è quindi quella di aiutare il lettore a entrare fin da subito nella storia e a catturarne l’attenzione.
A cosa serve il prologo oggi?
Un prologo ben scritto può essere utilizzato per creare suspense, presentare dei dettagli importanti della storia o dei personaggi, o per dare degli spunti di riflessione che verranno sviluppati nel corso del testo principale.
Tuttavia non è assolutamente obbligatorio né sempre necessario inserirlo. Può essere utile, dal punto di vista narrativo, inserire il prologo quando la storia è particolarmente complessa e presenta varie sfaccettature, o se la tecnica narrativa dell’autore spazia su diversi livelli temporali o su un numero elevato di eventi e personaggi.
Proprio per questo è consigliabile scrivere il prologo solo in un secondo momento, quando ormai si ha ben chiara l’idea della storia nella sua completezza.
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Le caratteristiche di un buon prologo
Ricorda che un buon prologo ha la sua forza in tre elementi:
- la sua brevità;
- il conflitto che rappresenta;
- i dubbi che instilla nella mente del lettore, aumentandone così la curiosità.
Una verifica che puoi fare è questa: se cancellando il prologo la tua storia non perde informazioni importanti, allora puoi senz’altro procedere alla sua eliminazione perché è inutile inserirlo.
E ricorda: se hai inviato il tuo romanzo a un editore o a delle agenzie letterarie, il tuo prologo diventa anche il tuo biglietto da visita e se il prologo non acchiappa il lettore, beh le tue chance si riducono notevolmente.
Come scrivere un prologo efficace
Per scrivere un prologo efficace è importante tenere presente alcuni elementi chiave. Innanzitutto, bisogna essere concisi ed evitare di dilungarsi troppo nel dare informazioni di background.
Il prologo dovrebbe essere breve e incisivo, ma allo stesso tempo essere in grado di catturare l’interesse del lettore. L’errore più comune è quello di scrivere nel prologo informazioni assolutamente inutili: non farlo!
Allo stesso tempo, evita di rivelare fin da subito troppe informazioni solo e soltanto per catturare l’attenzione e l’interesse del lettore. Il rischio spoiler è altissimo!
Infine, è importante fare attenzione al tono e allo stile del prologo. Questa parte introduttiva dovrebbe creare un’atmosfera coinvolgente e misteriosa, ma anche essere in linea con il tono generale dell’opera. È importante mantenere coerenza nell’uso del linguaggio e nel modo di presentare le informazioni.
Un esempio di prologo...
Uno dei prologhi più usati in narrativa ma anche nei film e nelle serie TV è il flashforward, ovvero l’anticipazione di un evento importante che avverrà soltanto più avanti nella storia. Di solito questa anticipazione avviene in medias res, ovvero proprio nel vivo dell’azione.
Un’altra tipologia molto utilizzata è la spiegazione dell’evento scatenante della storia, che spesso può coinvolgere personaggi antecedenti a quelli narrati.
Per questo il primo capitolo spesso inizia con la dicitura “tot. anni dopo”, per esempio. Nei fantasy, che si svolgono spesso in un mondo inventato o temporalmente diverso dal presente, il prologo può aiutare a capire il “dove e quando” la storia è ambientata. Ma ci sono tante possibilità e tipologie diverse di struttura del prologo.
Per quanto riguarda la lunghezza del prologo, non trattandosi di un capitolo vero e proprio, non dovrebbe essere troppo lungo. Tre-quattro pagine tendenzialmente è la lunghezza consigliata.
In conclusione, il prologo è uno strumento efficace per catturare l’attenzione del lettore e introdurlo alla storia che sta per leggere. Scrivere un prologo ben strutturato e coinvolgente può fare la differenza nel coinvolgere il lettore fin dalle prime pagine dell’opera, ma inserirlo forzatamente nel tuo libro potrebbe giocare a tuo sfavore, quindi chiediti sempre: eliminandolo, cambierebbe qualcosa per il lettore?