Progettare il futuro di un libro: costi, tirature, budget

Quanto costa pubblicare un libro? Come viene stabilito il prezzo di copertina? Quanto guadagna l’editore e quanto lo scrittore? Scopriamo insieme quanto costa produrre un libro in Italia e quali sono i fattori che vanno a definire il suo prezzo

Prezzi di copertina troppo alti e libri sempre più cari: negli ultimi mesi, secondo quanto riportato dall’Associazione Italiana Editori nel Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia (2022), è cresciuta la preoccupazione per la tenuta del mercato editoriale a causa degli aumenti dei costi della carta e dell’inflazione, che pesa sui consumatori. 

Tuttavia, per quanto siano calati i costi relativi alla preparazione e all’impaginazione (fasi della lavorazione che un tempo faceva il tipografo e che ora sono affidate a grafici e redattori), pesano sul prezzo definitivo di un libro anche altre spese. Vediamo insieme quali.

Progettare un libro

Prima che il libro sia messo in produzione, la casa editrice formula un preventivo, che viene messo in relazione con il progetto editoriale. Viene così definita una “scheda prodotto” in cui sono riportate le caratteristiche del volume, quali:

  • argomento e sintesi del contenuto (sinossi)
  • target (lettore potenziale)
  • sommario dell’opera ed eventuale suddivisione delle parti interne (specie per la saggistica)
  • ipotesi di titolo
  • eventuale iconografia (illustrazioni, fotografie, tabelle ecc.)
  • collana e formato del libro
  • dettagli sui materiali: numero di pagine, carta interna ed esterna, tipo di stampa, legatura e confezione
  • note ulteriori per la copertina e per il progetto editoriale esecutivo oppure per eventuali utilizzi smaterializzati su dispositivi mobili

La definizione di queste voci ovviamente dovrà tener poi conto anche delle opportune rettifiche che saranno eseguite in corso d’opera, lungo il viaggio del progetto editoriale tra i vari uffici, dal redattore all’ufficio stampa. 

Il budget

Il progetto editoriale prevede ovviamente anche l’elaborazione di un budget. Le spese di realizzazione di un libro non si riducono infatti solamente a quelle della tipografia, ma comprendono anche:

  • dei costi fissi, sostenuti per allestire un prodotto di qualità al di là dei materiali, della tiratura e dell’investimento per la diffusione dell’opera
  • dei costi variabili, proporzionati al quantitativo delle azioni messe in campo dopo il «visto si stampi» 

Cosa definisce il prezzo di un libro?

La definizione del prezzo di copertina di un libro deve tener quindi in conto i seguenti parametri:

  • costi di produzione
  • IVA
  • autore 
  • spese redazionali e grafiche
  • costi aziendali 
  • trasporto e magazzino
  • promozione
  • distribuzione 

Costi di produzione

Il costo di stampa di un libro dipende da molte variabili:

  • formato
  • numero di pagine
  • carta
  • rilegatura
  • tiratura
  • eventuale presenza di fascette e di altri materiali di contorno

Mediamente il costo di produzione si aggira intorno al 10-15% del prezzo di copertina. Tale percentuale solitamente viene pagata dalla casa editrice in anticipo, ovvero prima che il libro entri in commercio, e su tutte le copie stampate, anche quelle che rimarranno eventualmente invendute.

IVA

L’IVA sui libri è pari al 4% e l’editore è l’unico in tutta la filiera ad assolverla (non la paga il distributore, né il librario, né il cliente finale). Anche in questo caso va pagata a prescindere dal fatto che il libro venga venduto o meno.

Autore

In questa voce rientra il compenso previsto per chi ha scritto il libro. Stiamo parlando fondamentalmente degli anticipi (quando ci sono) e delle royalties stabilite nel contratto d’edizione. 

L’anticipo consiste in una somma di denaro calcolata in base alla notorietà dell’autore, delle previsioni di vendita nonché delle possibilità economiche della casa editrice. 

Per quanto riguarda invece le royalties, la percentuale si aggira tra il 6-7% del prezzo di copertina del libro, e può arrivare fino al 15%. Tale cifra è differente a seconda che si tratti di un autore esordiente o famoso e a seconda del numero di copie vendute (per esempio, superate le 15-20mila copie vendute, la percentuale di royalties spettante all’autore sale). In questa voce rientrano eventualmente anche l’acquisizione dei diritti se l’autore è straniero.

Spese redazionali e grafiche

Queste spese comprendono traduzione, lettore o comitato di lettura, editing preliminare, composizione del testo se deriva da edizione precedente, correzione di bozze, impaginazione, studio grafico della copertina, iconografia (ricerca, campagna fotografica, acquisto foto da agenzia ecc.), eventuale sviluppo del progetto di edizione digitale.

Costi aziendali

La casa editrice è un’azienda, e come tale deve considerare le spese di gestione e amministrazione dei dipendenti, l’affitto dei locali, le bollette, le pulizie, i materiali di consumo da acquistare e via dicendo.

Trasporto e magazzino

I libri occupano spazio, le giacenze e gli invenduti hanno quindi un costo, così come il loro trasporto dalla tipografia alla casa editrice o all’eventuale magazzino.

Promozione

Presentazioni e tour promozionali, cedole di prenotazione copie, spedizioni e invii particolari (come nel caso degli omaggi spediti per ricevere una recensione e un blurb autoriale), pubblicità in TV, sulla carta stampata e in rete, partecipazione a fiere e premi letterari: ciascuna di queste voci ha un costo, non indifferente. 

Uno stand a una fiera letteraria per esempio costa migliaia di euro, e oltre a questo vanno aggiunte le spese di viaggio, di pernottamento, nonché il blocco del resto del lavoro redazionale durante la permanenza alla fiera. 

Distribuzione

Rappresenta il costo più alto. È il canale che permette di portare i testi in libreria, negli store online e in tutti gli altri punti vendita, ma anche di riprenderli se questi rimangono invenduti (i famosi resi). 

La distribuzione può essere:

  • diretta, ovvero interna alla casa editrice, quando quest’ultima ha risorse e personale necessari per realizzarla (Mondadori, per esempio)
  • indiretta, se la casa editrice si affida a un distributore e a una rete promozionale esterna che si occupa di raccogliere gli ordini delle librerie, spedire successivamente i libri e recuperare e restituire infine gli invenduti

Al promotore spetta circa l’8% del prezzo di copertina, mentre al distributore solitamente intorno al 40%. 

Il distributore tuttavia deve anche riconoscere uno sconto alle librerie che accolgono i libri. Tale sconto è differente a seconda della tipologia di librerie: mentre a quelle indipendenti viene concesso uno sconto minore, per le catene e gli store online la scontistica è maggiore poiché spesso sono previsti degli accordi particolari con il distributore, il quale concede un “sovrasconto” (che tuttavia ricade sulle spalle dell’editore). 

Al distributore l’editore deve inoltre pagare una percentuale più alta se i resi superano il 30% delle copie mandate in distribuzione. 

Il prezzo di copertina

Tenendo conto di tutte queste spese, come fa una casa editrice a definire il prezzo di copertina del libro? Solitamente viene preso a riferimento un coefficiente di moltiplicazione pari a cinque volte il costo di produzione, ma è ovvio che ogni casa editrice applica parametri diversi.

In linea generale, il prezzo di copertina di un libro si può scomporre in: 

  • 5-10% per l’autore
  • 30-40% per le librerie
  • 15-20% per il distributore
  • 8-10% per la rete degli agenti di promozione in libreria
  • 10-20% per la produzione redazionale e tipografica
  • 5% per la promozione e il marketing 
  • 10% (rimanendo alti) come margine di redditività per la casa editrice 

Tali cifre dipendono ovviamente dalle tirature e dalle vendite: più alte sono e più aumenta il margine di guadagno, con abbattimento del costo unitario di stampa e confezione. Per questo è cruciale la decisione della tiratura, ovvero il numero complessivo di copie che si andranno a stampare. 

La tiratura

Per la tiratura gli editori solitamente si basano sulle prenotazioni in libreria degli agenti della rete promozionale, ma queste sono pur sempre cifre indicative. 

Inoltre una tiratura bassa, pur permettendo una riduzione dell’investimento, rischia di non far arrivare al pareggio dei costi o può creare fraintendimenti con gli autori, che rimangono insoddisfatti per una distribuzione che appare poco capillare e che non permette una buona visibilità del titolo.

Insomma, è sempre difficile prendere la decisione della tiratura esatta, e senz’altro il business editoriale presenta molte criticità, prima tra tutte la lunga filiera che impone tempi lenti di ritorno delle uscite finanziarie investite inizialmente dall’editore, così come tempi di pagamento troppo differiti da parte di intermediari della distribuzione e delle vendite. 

Tale meccanismo va quindi spesso a creare situazioni di sofferenza economica, con oneri finanziari passivi verso le banche, che causano crisi aziendali e talvolta portano alla necessità di vendere a grandi gruppi o addirittura a chiudere.

Quanto guadagna la casa editrice?

Tralasciando queste problematiche, a conti fatti quanto incassa un editore dalla vendita di un libro? Ipotizzando un prezzo di copertina pari a 15,00€ dobbiamo togliere circa il 15-20% di costi fissi, il 60% di costi promozionali e distributivi, il 10% all’autore… 

Verosimilmente il margine che rimane all’editore è circa il 4-5% sul prezzo di un libro, che sale al 7-8 (o al massimo, come abbiamo visto, al 10%) se le vendite vanno davvero molto bene. Così, un libro di 15,00€, all’editore frutta, ahinoi, dai 0,75 a 1,50€ di introiti a copia venduta. 

FONTI

F. Di Vita, Pazzi scatenati. Usi e abusi dell’editoria italiana, Effequ, 2011, Orbetello
R. Cicala, I meccanismi dell’editoria, Il Mulino, 2021, Bologna

Aie
IlPost

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